Dicevo, nell’articolo che si intitola Io con me, io con te- parte1 “Sappiamo cosa sono le relazioni. Le viviamo ogni giorno, da sempre. Ci siamo immersi, come i pesci nell’acqua. Anche la comunicazione ci è nota, sappiamo cosa’è perché la usiamo ogni momento da quando esistiamo. Allora perché fermarsi ad approfondire l’argomento? E, inoltre, cosa posso offrirvi io ?” In questo articolo vi offro alcune avvertenze: sono istruzioni che presento per rendervi edott* e, volendo, perché proviate a seguirle in quanto sono utilissime in ogni momento della vita. Anche solo una di queste, usata regolarmente, può portare risultati significativi nel vostro relazionarvi, può togliere fatica e limitare i danni.
UNO – OSSERVARE E’ possibile che ci sia chi ora sta pensando ” ma è questa un’avvertenza? la scoperta dell’acqua calda, perché osserviamo già, regolarmente…” Ecco, si tratta dell’arte dell’osservare come ci insegna l’antropologia, con tre caratteristiche importantissime. 1.Non solo guardare ma guardare in modo da serbare ciò che si è osservato così da poterci riflettere. 2.L’osservatore condiziona la situazione che osserva perchè la osserva in base ai propri filtri (pensieri, convinzioni, esperienze, capacità, emozioni). 3.Saper descrivere ciò che si osserva: descrivere, non interpretare o commentare.
DUE – RICONOSCERE IL CONTESTO Cos’è il contesto, o meglio cosa intendo io per contesto? E’ il cosacomequandodove. Si tratta di individuare il cosacomequandodove di quello in cui si è coinvolti. In quali contesti un certo comportamento è più facile o convincente o conveniente? In quali meno? Per farla breve qui, senza questa individuazione diventa difficile comprendere correttamente e completamente cosa sta accadendo e, di conseguenza, intraprendere azioni risolutive. Senza questa individuazione si può fare male senza volerlo, a se stessi e agli altri.
TRE – COMPLESSIFICARE Intendo la capacità rendere complesso. Una capacità indispensabile perchè riconosce che ci sono più elementi a determinare la situazione, correlati che influiscono uno sull’altro. La complessità, come modello di lettura, ci aiuta a tenere bene a mente che c’è più di quello che sembraevedo. E’ un regalo della cibernetica, la scienza che studia e realizza dispositivi capaci di simulare le funzioni del cervello umano. Un regalo preziosissimo. Lo vedrete.
QUATTRO – ABBONDARE DI GENTILEZZA Nel riflettere sulle nostre modalità relazionali e comunicative non è richiesto sforzo e non ci sono doveri. Neanche l’obiettivo cambiare per diventare meglio. Anzi. Quasi il contrario. Il mezzo sul quale viaggeremo in questo percorso è la gentilezza. La gentilezza verso di noi, innanzitutto. Si tratta di conoscere cosa fate quando ci riuscite, per permettervi di riflettere su quelle dinamiche e darvi la possibilità di metterle in atto volontariamente quando lo riterrete necessario. L’obiettivo é rendervi consc* di cosa fate quando non osservate, agite senza moviola e credendo di essere un fax, per farvi vedere che questi errori non sono vostri personali ma appartengono ad un modo di pensare e vedere che impregna la nostra cultura.
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